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Finanziamenti non bancari, l’UE spinge sul crowdfunding

Anche l’Unione Europea si è resa conto della necessità di individuare delle soluzioni finanziarie alternative nei confronti delle piccole e medie imprese, che non siano unicamente rivolte al canale bancario.

Di qui la necessità di spingere sulla disciplina di forma alternative che – sostiene la Commissione in una sua analisi – possano “facilitare l’accesso l’accesso delle pmi al mercato dei capitali” mediante la creazione di un mercato secondario trasparente e liquidio.

In parallelo a ciò, la Commissione sta proponendo una serie di misure che puntino a migliorare il crowdfunding, il finanziamento da privati cittadini. Un fenomeno abbastanza limitato e circoscritto, sul quale c’è ancora tanta confusione, e che nel 2013 è stato stimato in appena un miliardo di euro in tutta l’Unione Europea, contro i 6.000 miliardi di euro da parte delle banche nei confronti delle aziende, nel 2012.

Ad ogni modo, il fenomeno del crowdfunding è in sicura crescita, e non è affatto escluso che nel corso dei prossimi mesi possa subire degli apprezzamenti esponenziali, soprattutto se in ambito comunitario verranno sviluppate delle iniziative utili per poter disciplinare in modo più corretto l’intero contesto.

Ancora, la Commissione Europea fa sapere che al fine di rimettere della liquidità nel sistema e riavviare così la crescita economica in modo duraturo, sta proponendo nuove misure finanziarie dettate da una logica di minore prudenza rispetto a quella che è stata finora adottata.

Sebbene il quadro debba essere ancora ben delineato, è probabile che tra le principali proposte vi sia quello dell’ammorbidimento delle regole per consentire ai fondi pensione di poter investire in prodotti di natura finanziaria e nelle opere pubbliche. In questo modo, secondo quanto afferma la Commissione, si consentirebbe un utilizzo più efficiente di capitali che al momento sono stanziali o quasi; di contro, allo stesso tempo, una disciplina troppo permissiva potrebbe mettere a rischio le pensioni di molti lavoratori (come ad esempio accaduto negli States con il fondo Calpers dopo il fallimento della Enron, nel 2001).

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